TESTIMONIANZE AC – Veglia di Adesione 2017
Durante la Veglia di Adesione all’Azione Cattolica, svoltasi giovedì 07 dicembre presso la parrocchia di San Pietro Apostolo a Forlimpopoli, abbiamo ascoltato alcune testimonianze “speciali” che raccontano un pezzo della loro storia in AC.
Di seguito le riportiamo:
- il tesserato senior della diocesi: Anna Leonardi (92 anni)
- la continuità; cosa ha significato l’AC nella sua vita
E VALOR DL’AZION CATOLICA –> scarica qui il testo originale
L’Azion catolica unnè un partì, / lè una asuciazion, clas fa sintì, / l’addà tot che fervor, par camine, cun è Signor. / Amarcord, fena da znina, / picolissima, beniamina, / aspiranta, e pu effetiva, / in tot i rem, iniziativa, / quand oiera la ciameda, / a ciapema la vuleda, / assema zovni cu ardor, sempar / sempar pronti a tott aglior. / E alora propi a què, / a voi arcurder un gran bel de. / Ai dù ad setambar de quarant’ott, / in te dop mezz dè tre quatar or prema dagliott, / in piazza a Roma tot insen, / è trent’ennio a celebre. / E Pepa a gran vosa da e balcon, / e spiegheva cun passion, / tot quel cuiera ste, / in trent’enn ad vitalite. / tot ad un tratt, un gran nuvlon, / è mandepp, un acquazon, / da bagne propi dadbon, / ma no fermi alè in dù pì, / an svultesum miga indrì, / ascultema cal parol, / cal tucheva propi e cor. / Adess asò in te ram ad chi piò grend, / però sempar a cor cuntent, / la mì tesra an voi lasse, / fena ala morta a voi purte, / e ai zuvan ai voi dì cla iè una bona cumpagni / chi zirca ad tù ste ducument, i sarà / i sarà piò che cuntent.
- la famiglia con più tesserati della diocesi: famiglia Brandinelli
- unitarietà e il senso della famiglia di AC e nella AC
L’AC è stata la culla della nostra numerosa famiglia, tanti anni fa, quando ancora condizionavamo domeniche, vacanze e serate in base a campi, equipes e feste diocesane o nazionali; un po’ di anni più tardi, quando i nostri primi figli neonati hanno partecipato a consigli, assemblee diocesane, campi estivi. Ma soprattutto è stata una culla perchè ci ha aiutato a pensarci famiglia, attraverso l’esperienza intensa, profonda delle relazioni amiche, calde, sempre presenti, nei momenti di gioia e in quelli di fatica e di dolore, nutrite da obiettivi e progetti comuni. L’AC è un modo per vivere la Chiesa, non l’unico, non il migliore, ma siamo felici che tutta la nostra famiglia sia percorsa proprio da questa appartenenza: ad oggi abbiamo un Acierrino, due Giovanissime, tre Giovani, una Giovane-Adulta ormai fuori casa e noi,
coppia di Adulti. E’ un’appartenenza che sentiamo vitale perchè invece di chiudere alla sola dimensione associativa, sta aprendo ciascuno di noi a tante altre scelte ed esperienze…proprio come una famiglia ti aiuta a fare.
- la parrocchia con più tesserati: Michela Dassani, presidente della Pianta
- apostolato e significato della presenza di AC oggi nella parrocchia
Tutte quelle tessere, con la mia firma sempre uguale…anzi, sempre più sbilenca. Poi però sono passata a scrivere la parrocchia e poi il nome, il nome di ognuno. Uno per uno li ho scritti, tutti, e non mi sono annoiata (come invece prima con la mia firma). Ogni nome mi riportava alla mente un episodio, un momento, un gioco. Tutti condivisi “nella gioia e nel dolore”…come nelle “migliori famiglie”. Essere numerosi costa fatica. Non è facile ricordarsi 153 nomi, non è facile spostarsi o organizzare qualcosa con 153 esigenze diverse, però non è difficile ricordare 153 volti. Ecco, credo che l’Azione Cattolica mi abbia insegnato questo: a fare spazio. Fare spazio per aggiungere un posto in più, fare spazio nella vita di tutti i giorni, fare spazio dentro di me. Fare spazio è dare la possibilità all’altro di scombinarti i piani: al bambino che arriva all’ultimo e tu avevi già fatto le squadre, al giovanISSIMO che quella sera è tutt’altro che all’incontro con la testa, all’adulto che le cose le ha sempre fatte in quel modo e, se lo lasci solo, continuerà a farle in quel modo. Fare spazio non è niente di più e niente di meno che quell’uscire come ci chiede papa Francesco: uscire dai nostri schemi, dai nostri impegni e anche dalle nostre aule (perché tanto non ci stiamo più!!). Ma come innescare tutto questo?! Come lasciare, o meglio, trovare il coraggio di trasformare tutto ciò che ci ha sempre dato sicurezza? Per stare al passo, e per essere credibili bisogna provare a starci al passo, delle esigenze e dei bisogni dell’altro; ee poi sicuramente perché abbiamo visto che “si può fare”!!! Non c’è solo la nostra parrocchietta (e per fortuna!!), ma una diocesi, una regione e un nazionale con cui confrontarsi e a cui ispirarsi. Da qui anche l’Azione Cattolica della Pianta ha iniziato a capire e a far capire che può fare Iniziazione Cristiana, in modo altrettanto valido ed efficace, ma sopratutto che può esserci: al tavolo delle decisioni parrocchiali, al campetto a giocare, o al quartiere a cantare in romagnolo con i nonni!! Certo, questo porta ad essere anche “spremuti” ad ogni evenienza, ma ora siamo tanti, ecco la nostra forza: dal più piccolo al più grande ci siamo messi e rimessi in gioco. Adulti che sono “tornati” all’ACR, giovani che hanno deciso di fare gli Educatori, simpatizzanti che si sono esposti e hanno preso posto e il Consiglio, luogo in cui ritrovarsi per decidere o anche solo per mangiare insieme. Questa è la nostra forza. Non essere/sentirci mai soli, neanche quando ci fermiamo nella nostra stanza a pregare, o come questa sera.