“GIOVANE, DICO A TE, ALZATI!”

Buoni motivi per vivere da “alzati” al tempo del Coronavirus

Ci troviamo in un momento di assoluta lentezza che non abbiamo scelto volontariamente ma che un virus minuscolo ha scelto per noi. Per vivere devi stare lontano da tutti ed evitare di uscire.

E allora nella lentezza e nella solitudine delle nostre case abbiamo modo di educare gli sguardi avendo negli occhi il “deserto” delle nostre città.

E il messaggio di papa Francesco per la XXXV Giornata mondiale della Gioventù “Giovane, dico a te, alzati!” potrebbe ora risuonare come una grande beffa. “Ma alzarmi a fare cosa se non possiamo uscire?” potremmo rispondere, educatamente, al papa. La risposta ai tanti perché potrebbe essere solo una: “Rimandiamo tutto a data da destinarsi”. Una delle frasi peggiori che si possa sentire: come dire “guarda non aspettarti più niente, viviamo alla giornata senza progettare”

Rimandare la vita a data da destinarsi: questa potrebbe essere la soluzione. 

Ma non siamo gente che si accontenta così facilmente. Ci sarà un modo “nuovo” per stare alzati anche quando tutto sembra invitarci, costringerci, a stare seduti. Qualche spiraglio attraverso cui guardare per capire che la vita nonostante tutto non si può consumare su un divano.

Ecco allora due buoni motivi per vivere da “alzati” anche in questo tempo. 

Imparare a posare i nostri occhi sulla sofferenza delle persone; capire quello che sta succedendo; essere pronti a non guardare altrove. Per vivere da alzati è necessario guardare proprio lì dove la sofferenza sta segnando il volto e il cuore delle persone. Guardare per essere poi capaci di generare vita nuova quando sarà il momento. 

Un secondo motivo lo troviamo in questi giorni di silenzio e di solitudine, di esercizio di lentezza e di ricalcolo dei tempi e dei percorsi della nostra vita, dovremmo mettere sotto la nostra attenzione tutte le volte che abbiamo evitato di “ridare la vita” a qualcuno. Quante volte abbiamo deciso di lasciar perdere perché secondo noi non ne valeva la pena e abbiamo scelto di perdere qualcuno e di perderci a nostra volta. Sì perché vale sempre la pena, coraggiosamente, allungare la mano per andare fuori dai propri confini e arrivare al cuore dell’altro.

Anche in un tempo di grande incertezza come questo questi possono essere due semplici buoni motivi per vivere da “alzati” la nostra vita.

È necessario resistere per tornare a sognare ma è anche necessario sognare per resistere.

Cari giovani, e non, portiamoci tutti nel cuore!

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