Pagine di fraternità
“Azione Cattolica Carcere”: la vicenda e le testimonianze dei detenuti del penitenziario di Rossano che hanno scelto di aderire all’Ac
di Achiropita Calarota* – Il desiderio di vivere un’esperienza alla casa di reclusione di Rossano è nata all’interno del Consiglio diocesano di Azione cattolica. Ci siamo chiesti cosa fare per essere pienamente un’Ac “in uscita”, capace di andare alla ricerca dell’Altro lì dove vive. È così che abbiamo pensato di puntare la nostra attenzione su una delle “periferie” più importanti del nostro territorio, il carcere di alta sicurezza di Rossano. La vera sfida: entrare nell’istituto penitenziario con l’obiettivo di creare, innanzitutto, una relazione con i detenuti e, successivamente, proporre loro un cammino da fare insieme.
Il nostro primo approccio è stato insieme alle altre aggregazioni laicali presenti in diocesi, con un gesto molto semplice: la consegna a tutti i detenuti del testo per la meditazione personale di domenica in domenica, un segno di comunione fraterna promosso dall’Ac e edito dall’editrice Ave.
Per due anni la nostra esperienza anche se bella ed arricchente non è andata oltre quell’incontro e quella consegna. Sentivamo però l’esigenza di andare oltre. Fare di più: un percorso domenicale d’incontro e animazione della Celebrazione Eucaristica e, soprattutto, mettersi in relazione con i detenuti e la loro vita carceraria.
Siamo quindi partiti con il dare organizzazione al nostro intento e da subito non sono mancate le difficoltà. Ma il desiderio di realizzare questo progetto ha vinto su tutto. Sono state richieste le diverse autorizzazioni e i molti permessi. Non è stato semplice, ma ci siamo riusciti, grazie anche alla disponibilità e alla collaborazione del cappellano, del direttore e di tutto il personale del penitenziario.
Tutto era pronto, si poteva iniziare!
Avevamo 15 minuti di tempo a nostra disposizione dopo la Santa Messa. Era necessario attenersi al tema della catechesi, ma renderlo concreto, calarlo nella realtà, partendo anche e soprattutto dalle nostre esperienze personali. Il nostro intento era quello di far ritornare i detenuti nelle loro celle con un’idea concreta da realizzare, ma soprattutto – come dicevo – entrare in dialogo, in relazione con loro. Come? Alla fine di ogni incontro veniva dato loro un esercizio di laicità (seguendo il metodo proposto nel testo per la meditazione), lasciando così qualcosa su cui riflettere per tutta la settimana.
Poi è venuto un altro impegno, quasi naturalmente. Abbiamo accettato la richiesta di fare da tutor ai detenuti iscritti all’università. Una nuova esperienza che ci ha consentito una conoscenza migliore dell’istituzione carceraria e ha ulteriormente accresciuto in noi il desiderio di continuare la collaborazione con il penitenziario. Così è nato il laboratorio “Prima Luce”, per la crescita educativa di quanti vi partecipano all’interno del carcere e luogo di interazione tra casa di reclusione, diocesi e parrocchie coinvolte.
Il nostro desiderio “inconfessato” era però la costituzione di un gruppo di Ac “Sezione Carcere”. E alla fine il sogno è diventato realtà. Da qualche tempo abbiamo un gruppo di Azione Cattolica nella casa di reclusione di Rossano. Gli incontri sono settimanali e in nulla si differenziano da quelli parrocchiali. Cominciano sempre con un momento di preghiera, e seguono il percorso formativo del testo Adulti, secondo lo stile proprio dell’Azione cattolica: la vita si racconta, la Parola illumina, la vita cambia.
Inaspettato (o forse no) è il risultato: i nostri nuovi amici ci donano più di quanto ricevono. Tanto di più. Quelle mura fredde si trasformano ogni volta in casa accogliente, sembra ci si conosca da una vita, si sente il bisogno di ascoltarsi, di confrontarsi e di raccontarsi, si respira un clima di comunione.
Lo scorso 19 dicembre 2019 abbiamo vissuto la prima Festa dell’Adesione in carcere, con il nostro presidente nazionale Matteo Truffelli, il nostro arcivescovo mons. Giuseppe Satriano, e con i 27 nuovi soci che hanno deciso di abbracciare l’esperienza associativa.
Domenica 16 febbraio 2020, data della nostra assemblea diocesana elettiva, abbiamo avuto la gioia di avere con noi un delegato dell’Azione cattolica “Sezione Carcere”, il nostro amico speciale Gimmy.
Lo voglio ripetere. Noi dedichiamo loro qualche ora del nostro tempo, e loro ci danno veramente tanto, la ricchezza delle relazioni, il confronto, il dialogo, l’entusiasmo, la forza e la voglia di continuare questa splendida esperienza. E oggi, quando pensiamo alla casa di reclusione di Rossano, non pensiamo più ad un luogo chiuso fatto di cancelli e sbarre, ma pensiamo a persone, volti, nomi, sorrisi e sguardi che ci accompagnano sempre, come amici veri.
E voglio aggiungere: questa esperienza ci ha insegnato, e continua ad insegnare a quanti vi prendono parte, a dare più attenzione alle relazioni, ad avere più contezza di cosa sono i veri e tanti limiti di spazio e di tempo, a confrontarsi con situazioni concrete fatte di grandi difficoltà umane, a non giudicare, ad accogliere e farsi accogliere, a misurare le parole e a far parlare il Vangelo.
A chi ancora oggi ci chiede: perché andate in carcere? Perché Francesco, Antonio, Alfio, Carmelo, Marcello, Giuseppe, Nicola, Fabio, Fabrizio, Gimmy, Sebastiano, Massimo, Gaspare e tutti gli altri sono volti, storie, umanità in cammino con noi.
Perché l’Ac? Le“voci da dentro”…
«L’incontro avuto con il presidente dell’Azione Cattolica Italiana Matteo Truffelli per l’ufficializzazione del tesseramento delle persone ristrette nell’Istituto Penitenziario di Rossano, è stato costruttivo dal punto di vista formativo e piacevole dal punto di vista umano, perché lo stesso presidente si è confrontato con tutti i partecipanti, con umiltà, semplicità e fede. Finalmente è stato istituzionalizzato il gruppo Azione Cattolica Carcere; è stato una gioia per noi tutti, per la presidente diocesana prof.ssa Achiropita Calarota, per l’Arcivescovo mons. Giuseppe Satriano, per il prof. Igino Romano veterano e tra i fondatori del gruppo, il tutto elaborato con la finalità di essere comunità, socializzando nella quotidianità e nella preghiera continua, con la quale ci affidiamo a Dio. I nostri incontri partono dalla nostra esperienza di vita, illuminati dal Vangelo ritornano alla vita per mezzo degli esercizi laicali, utilizzando il testo formativo. Il tutto è vita nuova». (Francesco Argentieri)
«Ciao sono Antonio e volevo aggiungere a quanto già detto nei vari incontri, che la partecipazione al gruppo Azione Cattolica Carcere mi ha maggiormente arricchito spiritualmente. Ringrazio tutti coloro che mi hanno dato l’opportunità di partecipare, in quanto, questa nuova esperienza sarà da monito per guardare con occhi diversi il mondo” oggi più di ieri e domani più di oggi”. Grazie dell’ascolto». (Antonio Ciampà)
«Mi chiamo Alfio, sono arrivato in questo Istituto due anni fa, ho conosciuto Francesco Argentieri che insieme a Marcello Ramirez mi hanno invitato a partecipare al laboratorio Prima Luce e al gruppo dell’Azione Cattolica Carcere. In un primo momento non volevo partecipare, ero molto scettico, ma una volta che ho iniziato a frequentare gli incontri, che si tengono tutti i giovedì, ho conosciuto Igino e Achiropita che sono i nostri angeli. Li chiamo così perché sono riusciti a farmi intraprendere un percorso di cambiamento spirituale e un cambiamento culturale, anche se a mio avviso il cambiamento avviene passo dopo passo, ma insieme a loro sono arrivato al punto di iniziare a credere che Dio esiste veramente, sono stato illuminato e in più sono stato scelto da Dio ad acquisire la fede. Adesso ho soltanto tanta voglia di riscatto e fare tanto per il sociale, ma ho scoperto che si può cambiare e questo cambiamento grazie all’incontro con gli angeli Igino e Achiropita». (Alfio Catania)
«Chi scrive queste poche righe è un uomo che da molto tempo ha smarrito il credo verso la fede, che precedentemente faceva parte del mio essere fin da bambino. Ultimamente tramite l’incoraggiamento del mio caro amico e compagno di cella ho iniziato a frequentare l’Azione Cattolica e ho avuto la fortuna di incontrare e conoscere persone dal profondo senso morale, carichi di veri e nobili principi che si prestano senza lucro per aiutare il prossimo. L’augurio che mi faccio è quello che queste persone possono farmi ritrovare la fede persa». (Carmelo Ielo)
«Mi chiamo Antonio da pochi mesi partecipo agli incontri settimanali dell’Azione Cattolica. Sono un credente che per motivi diversi, ero molto distratto riguardo tutto quello che rappresenta la fede e il giusto vivere cristiano. Un amico mi ha convinto a frequentare gli incontri dell’Azione Cattolica dicendomi che i due rappresentanti sono delle persone straordinarie che dovevo conoscere. Dire che aveva ragione è riduttivo, ho potuto constatare che sono due persone meravigliose, sempre pronte a dare la risposta giusta alle mie domande e sempre con il sorriso sulle labbra e negli occhi. E’ un’esperienza che mi ha migliorato, sono diventato più tollerante e sono meno indifferente ai problemi degli altri. Ogni sera, prima di dormire faccio sempre una preghiera a Dio affinché preservi la mia famiglia da ogni male. Da un po’ di tempo prego anche il Signore per i due volontari dell’Azione Cattolica con l’invocazione che li aiuti a continuare la loro missione con l’entusiasmo di sempre». (Antonio Calabrò)
«Ciao mi chiamo Marcello, ci sarebbero tantissime cose da dire sull’Azione Cattolica e soprattutto che cosa rappresenta, però oggi desidero dirvi che: “L’Azione Cattolica è come un mantello celeste che ti avvolge e ti protegge affinché tu possa iniziare un cammino verso Dio”». (Marcello Ramirez)
«Apro questa lettera per esprimere il mio pensiero rivolto a tutti coloro che si prodigano, affinché i nostri sogni e le nostre speranze diventano realtà. Non è semplice adoperarsi in un contesto come il carcere. Sottolineo con una speciale gratificazione la loro umana solidarietà, convintissimo che il loro credo sia rivolto a farci fare un salto di qualità per meglio affrontare le vicissitudini della vita quotidiana. La loro aspirazione è quella di vederci nuovamente nella società, usciti dal tunnel della disperazione e affrontare una vita insieme ai nostri cari che meritano il premio per il grande sacrificio che si sono abbracciati con il parallelo delle quattordici stazioni percorse da Gesù nella Via Crucis. Dio possa benedire sempre coloro che credono nelle nostre speranze, che sono quelle di ritornare nella luce senza ostacoli come persone nuove. Dedico questa massima a tutti coloro che mi conoscono come studente praticante il polo universitario: “Il canto della voce è dolce, ma il canto del cuore è la pura voce dei cieli”». (Giuseppe Campicelli)
«Ciao a tutti, mi chiamo Nicola e mi sono iscritto al gruppo di Azione Cattolica per capire effettivamente il vero valore spirituale e grazie alla prof.ssa Achiropita e al prof. Igino mi sono inserito verso la strada del nostro Signore Dio che in passato avevo un poco oscurato. Ringrazio tutti i miei compagni che mi conducono verso la retta via. Ancora grazie». (Nicola Ruggeri)
«Frequentare il gruppo Azione Cattolica Carcere è sentirsi partecipe di una famiglia, guidata da Igino, Achiropita e don Gino, che si riunisce per socializzare e per comprendere la Parola di Dio attraverso la lettura del testo formativo e la preghiera spontanea che facciamo in maniera coesa in gruppo». (Fabio Tolentino)
«Grazie Achiropita, Igino, don Gino, compagni di gruppo e grazie al presidente nazionale dell’Azione Cattolica Matteo Truffelli che mi hanno fatto sentire parte di una famiglia che vicendevolmente si aiuta e, inoltre, insegna non solo la parola di Dio, ma la solidarietà reciproca e il donarsi agli altri come ci insegna Gesù. L’esperienza essendo un veterano del gruppo è positiva perché mi accompagna attraverso il testo formativo alla consacrazione della fede». (Fabrizio Ferraro)
«Ciao carissimi mi chiamo Donkor, frequento l’Azione Cattolica da diversi anni e devo dire che grazie alla stessa ho conosciuto persone che sul piano umanitario sono straordinarie. I nostri incontri all’interno dell’Istituto mi hanno aiutato gradualmente ad arricchire la mia conoscenza della Bibbia e di percepire la misericordia di Dio. Spero che il nostro cammino sotto l’instancabile leadership della prof.ssa Achiropita e del prof. Igino continui a proporre sorrisi evangelici che ispirano fiducia e speranza nella fede. Viva l’Azione Cattolica. Evviva la misericordia di Dio». (Donkor Wiredu)
«Ciao a tutti mi chiamo Sebastiano, vi scrivo con il cuore queste poche righe per dirvi che ho trovato la via del Signore nostro Dio frequentando l’Azione Cattolica. Ringraziando la prof.ssa Achiropita e il prof. Igino ho trovato la mia luce che da tempo cercavo. Grazie di tutto che lo Spirito Santo ci benedica sempre». (Sebastiano Torre)
«Io sono Antonio e già da un paio di mesi frequento il gruppo dell’Azione Cattolica per cercare di capire e di conoscere determinati punti che fino a poco tempo fa erano nascosti o per meglio dire annebbiati in merito alla fede. Grazie a questo inserimento e alla possibilità che mi hanno dato Igino e Achiropita ho capito molto sul mio aspetto spirituale! Alla domanda cosa ne pensassi un po’ di tempo fa, avrei risposto senza esitare di essere un po’ scettico e confuso su molti passaggi, ma oggi posso davvero gridare e sorridere a cuore aperto che grazie a questa “famiglia” mi è tutto più chiaro. Uso la parola famiglia perché a noi ci piace definirla così, ed è proprio quello che sento dentro quanto siamo tutti insieme. Infine dico un forte grazie a tutti perché insieme a voi riesco a vedere i colori dell’arcobaleno e non solo quel grigio del cielo cupo che mi sovrasta». (Antonio Vaccaro Notte)
«L’Azione Cattolica è diventata parte integrante della mia vita. Da quanto ne faccio parte sento molto la vicinanza del Signore e questo allontana da me la solitudine e il senso di vuoto che mi circonda». (Massimo Gitto)
«Per cinquant’anni ho escluso Dio nella mia vita, ero scettico, credevo solo in me stesso, senza che mi rendessi conto, l’Azione Cattolica fa un miracolo: qualcuno ha bussato nel mio cuore». (Francesco Spampinato)
«Ciao a tutti sono Francesco e volevo esprimere un immenso grazie all’Azione Cattolica la quale mi ha fatto riscoprire la gioia e il significato di comunità. Questo cammino mi ha fatto riacquistare quella serenità e quella leggerezza che da tanto tempo non abitava più in me. Tutto il merito è da attribuire alla Parola di Dio. Un abbraccio a tutti gli amici rappresentanti dell’Azione Cattolica della Diocesi di Rossano-Cariati e in particolare ai nostri due angeli Achiropita e Igino che puntualmente ogni settimana vengono qui nell’Istituto a confrontarsi con il gruppo». (Francesco Barbagallo)
«L’Azione Cattolica ha creato nel carcere un gruppo di persone che si riuniscono ogni settimana per analizzare passo per passo il testo formativo. Io sono Gaspare e faccio parte del gruppo fin da quando è stato creato. Ci siamo ingranditi, ci confrontiamo e ci rapportiamo con i volontari e con noi stessi, ma la missione è sempre comune: leggere la Parola di Dio in comunità e mettere in pratica i suoi comandamenti. L’esperienza è positiva perché stiamo crescendo spiritualmente tutti insieme». (Gaspare Trigona)
*Presidente dell’Azione cattolica della diocesi di Rossano-Cariata