Uscita Adulti a Fossoli e Carpi – 1 Maggio
Per il primo maggio era fissata l’ormai tradizionale uscita di primavera degli adulti di A.C.
Quest’anno la meta è stata Carpi, dove un gruppo di circa ottanta, fra adulti e ragazzi, ha visitato il campo di Fossoli ed è stato ospitato in curia per pranzare e dialogare con il Vescovo Erio Castellucci.
La visita al campo è stata molto coinvolgente perché la guida, Maria, era legata al luogo non solo da motivi professionali ma anche affettivi in quanto nipote di Odoardo Focherini. Presidente dell’AC di Carpi e giornalista dell’Avvenire (d’Italia), Odoardo è stato dichiarato beato nel 2013 per il suo impegno nell’aiutare gli ebrei perseguitati a fuggire in Svizzera e per il modo in cui lui stesso ha vissuto la deportazione, prima nel campo di Fossoli e poi in quello di Hersbruck, dove è morto nel dicembre 1944.
Il percorso è stato arricchito da un’attenta analisi storica e da racconti di vita vissuta, con una particolare attenzione nel coinvolgimento dei ragazzi e nell’attualizzazione di diverse tematiche: dal concetto di razza, alla solidarietà fra i deportati, passando per le strategie fasciste e naziste che fomentavano false speranze con lo scopo che i prigionieri non tentassero la fuga. Questo campo fu costruito nel 1942-43 per i prigionieri angloamericani, in modo affrettato e senza attenzione alle condizioni di caldo estivo e freddo invernale, infestato da cimici e zanzare, come testimoniano le lettere dei prigionieri. Dal dicembre 1943 è divenuto un vero e proprio campo di concentramento per lo smistamento di ebrei e oppositori politici: vi sono transitati 2844 ebrei, fra cui Primo Levi, destinati in gran parte ad Auschwitz, e 2600 prigionieri politici, deportati in gran parte a Mauthausen. Dopo la fine della Seconda Guerra Mondiale, però, la sua storia è proseguita per altri 25 anni, prima come centro di raccolta per profughi stranieri, poi, dal 1947 al 1952, come sede della comunità di Nomadelfia ed infine, fra il 1954 e il 1970, ha ospitato profughi giuliani e dalmati.
Il filo rosso che passa per tutte queste destinazioni d’uso del campo di Fossoli è dato dalla sofferenza che lo ha abitato ma anche dalla solidarietà che ha unito le persone, le differenti motivazioni, provenienze e spinte ideali. Questo appare evidente dal ricco carteggio grazie al quale è ancora in fase di ricostruzione la storia del campo.
Anche l’incontro “a tutto campo” con il Vescovo Erio è stato ricco e pieno di stimoli. A partire dalle domande di noi adulti si sono toccati tanti temi: il futuro dell’Iniziazione Cristiana con una sempre maggiore attenzione alle domande e ai tempi dei ragazzi; le prospettive della nuova fase del Sinodo; Papa Francesco e la sua visione di Chiesa. Qualcuno ha chiesto chiarimenti in merito alla mostra di arte contemporanea che il gruppo, da programma, avrebbe dovuto visitare ma che è stata sospesa perché l’artista, dopo contestazioni culminate in un’aggressione fisica, non si è più sentito di esporre: abbiamo riflettuto insieme sulla fatica di chi, di fronte alla complessità della realtà presente, sente il bisogno di ancorarsi a qualcosa di conosciuto come la tradizione e vive con la tristezza nel cuore e la paura di ogni novità. Molto interessanti anche le domande sul rapporto della Chiesa con i giovani che chiedono più ascolto e creatività e meno strumentalizzazioni, più storie e meno giudizi, più relazione e meno programmi.
Questo tempo di dialogo è “volato” e siamo ripartiti da Carpi grati e nutriti da uno sguardo pieno di sapienza e speranza sulla Chiesa, sulla società e sull’uomo contemporaneo.
Francesca Ragazzini