Avvio del Consiglio Diocesano AC

In data 20.04.2020 il Consiglio Diocesano AC si è ritrovato, via streaming, per avviare il bel cammino di Chiesa che sono chiamati, con responsabilità a svolgere. 

Qui la Preghiera preparata dalla commissione 3C (Commissione Cura Consiglio): 200420_PreghieraConsiglioDiocesano

Di seguito il testo del discorso dell’attuale Presidente, ancora in carica, Edoardo Russo:

Cari Consiglieri!!

Di nuovo voglio ringraziarvi: non è scontato dire un sì, un sì che dura 3 anni, che è un impegno e una responsabilità a rappresentare in diocesi ma non solo, anzi, in parrocchia, il vostro settore di “elezione” e l’intera AC.

Siete qui per elezione. Consideriamo ovviamente anche i MOVIMENTI e gli ASSISTENTI. 

L’Assemblea diocesana ha visto qualcosa nelle persone a cui ha affidato l’Associazione per un triennio. Questo mandato ci riempie di sana ansia: ansia di fare bene; ci viene affidata la vita delle persone di AC e ci mettiamo a servizio della Chiesa, di tutte le persone. Anche lo Statuto ci dice che siamo qui in Consiglio per aiutare le persone nella crescita della loro fede.

In questo triennio farete sicuramente INFORMAZIONE, INFORMAZIONE, FORMAZIONE e AZIONE.

Farete esperienza di conoscenza, della Parola di Dio, della vita della Chiesa, dell’Azione Cattolica e di tante persone che incontrerete: per questo il tempo che starete insieme come Consiglio è un tempo prezioso.

Inoltre: è un privilegio, credetemi, essere consiglieri oggi. Perchè chiamati, ancor di più, a fare la STORIA

Come vi ho scritto nella lettera per Pasqua, questo tempo vogliamo confermare, e lo stiamo facendo, che l’AC continua a vivere e ad essere presenza attiva per le persone che ci sono affidate. Che siamo chiamati a rappresentare l’AC e la Chiesa nei luoghi che abitiamo giornalmente, anche le nostre case, e lì essere veri e autentici testimoni del Vangelo.

Questo è il vostro tempo! 

Il tempo di scegliere che cosa conta e che cosa passa, di separare ciò che è necessario da ciò che non lo è». Il tempo «di trovare il coraggio di aprire spazi dove tutti possano sentirsi chiamati, e permettere nuove forme di ospitalità, di fraternità, di solidarietà».

Ho pensato di lasciarvi “3 P”, 3 parole che vi possono accompagnare in questo cammino.

1) PRIORITÀ

Ci vuole una presenza attiva in Consiglio. Di fronte all’Assemblea siete responsabili di questo servizio all’Associazione. Il Consiglio è un “Codice Rosso”: non ci sarà incontro in parrocchia, cinema o altro da porre davanti alla convocazione del Consiglio! questione di Priorità! Cita almeno 4 volte l’anno; 3 assenze consecutive ingiustificate pena uscita dal consiglio

→ ma prima di tutto priorità anche alle nostre VITE! Abbattiamo questi muri e diventate amici, un bel gruppo, persone con un nome e con tantissime belle cose nella vita, con storie autentiche…veniamoci incontro e aiutiamoci quando saremo in difficoltà. NONSARANNO SOLO INCONTRI, MA INCONTRI DI PERSONE!!

Per smentire quanto detto: se qualcuno ha qualsiasi giusta cosa che deve o vuole mettere davanti al Consiglio (anche i compleanni di familiari o amici) è bene che lo faccia….anche questo è segno di testimonianza. Ma tutto sempre con consapevolezza e responsabilità: c’è modo e modo di NON essere presenti fisicamente.

2) PASSIONE

Passione come Amore per l’Associazione, per la Chiesa diocesana, per l’uomo di oggi. Anche in AC incontriamo difficoltà e problemi, ma insieme e con PASSIONE possiamo affrontarle.

Se ci troviamo qui è perchè qualcuno ci ha fatto appassionare dell’AC

Appena finisce il consiglio ringraziatelo!!!

3) PUNTO

In Consiglio si fa il punto della situazione, con onestà e sincerità. Dirci le cose. Nulla è sciocco e tutti hanno il diritto e la responsabilità di dire la propria. 

La verifica va fatta per capire dove si è, dove si sta andando, con uno sguardo sincero e vero.

 

SGUARDO DA ASSUMERE

Il Consiglio indossa strani occhiali, per uno sguardo e un sentire associativo.

  • Sguardo al qui e ora dei nostri gruppi, dell’associazione, della Chiesa.
  • Sguardo al futuro, a volte lontano, sognando insieme, pensando che come Consiglio tra 3 anni consegneremo l’AC a qualcun altro; ma anche sguardo a chi ci ha preceduto, alla storia dalla quale veniamo. Poter guardare all’oggi, a ieri e al domani è un dono, una grazia: non sempre c’è la possibilità di leggere il tutto con questo sguardo.
  • Sguardo profetico, attento a capire non solo dove stanno andando le parrocchie e la diocesi, ma anche il contesto sociale e politico (APRIAMOCI A QUESTO CONTESTO), il contesto unitario di tutti i settori.
  • Sguardo coraggioso, con la capacità di cambiare, di mettersi in gioco, per non fossilizzarsi nel dire “si è sempre fatto così”.

Sguardo aperto, perché non c’è solo il nostro cammino, le nostre priorità, ma anche il cammino con tutte le altre realtà, Movimenti, Associazioni, Consulte, ecc.: siamo veramente costruttori di ponti, di dialogo, promotori di comunione, del camminare insieme nella differenza dei carismi.

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