Inizio Anno AC 2018-2019
Questo sarà il secondo anno del triennio associativo e nel percorso formativo ci guideranno le parole che Gesù rivolge a Marta: “di una cosa sola c’è bisogno”. Infatti, così come indicato negli orientamenti triennali, per contribuire a realizzare il progetto di Chiesa indicato da Papa Francesco abbiamo scelto quest’anno di prestare particolarmente attenzione al modo con cui l’associazione può e deve accompagnare i passaggi fondamentali della nostra vita.
Accompagnare i passaggi fondamentali della vita… soprattutto attraverso la cura della vita spirituale e la cura delle relazione:
Tutti noi siamo Marta e Maria, attivi e contemplativi, servitori e ascoltatori della Parola. Il Vangelo non ci spinge a scegliere tra il servizio e l’ascolto, ma ci sprona ad assumere un nuovo atteggiamento interiore segnato da un’attenzione concreta, personale, profonda verso la persona di Gesù e i bisogni di ogni persona.
Una dimensione che si impasta e al tempo stesso è lievito per la nostra quotidianità e per la nostra vocazione alla missione. Il Papa, nell’Evangelii gaudium, che ci suggerisce il verbo che traduce questo nella vita quotidiana: GENERARE. Siamo chiamati a farci “generatori di senso” (EG 73), a trovare quell’unione tra l’essere e il fare che ci permette di trovare quotidianamente la forza per continuare nella nostra missione.
Desideriamo renderci disponibili a generare ovvero «apprendere la virtù dell’incontro» (Vittorio Bachelet), accogliere l’invito a prendere l’iniziativa e ad uscire fuori da sé per farsi prossimi e accompagnare i passaggi dell’esistenza di ciascuno curandone la vita spirituale.
Per realizzare tutto ciò «di una cosa sola c’è bisogno»: ascoltare e tradurre in vita la Sua Parola, trovare il giusto equilibrio, occuparsi e non preoccuparsi per lasciare spazio all’ascolto e all’accoglienza dell’altro. Il Signore ci invita dunque a guardarlo negli occhi (così come fa Maria nella rappresentazione scelta per il manifesto unitario di quest’anno), a prestare attenzione alla Sua Parola e al contempo ai bisogni degli altri, a «passare dall’affanno di ciò che devo fare per Lui, allo stupore di ciò che lui fa per me» (P. Ermes Ronchi). Questo è vero più che mai anche per i bambini e i ragazzi che nell’intimità della cucina, cuore della casa (e centro del manifesto Acr del prossimo anno), sperimenteranno l’importanza dell’amalgamare bene gli ingredienti per preparare e gustare piatti prelibati in modo corretto e con i giusti tempi. Solo così ciascuno potrà sperimentare e vivere la bellezza di dire “Ci prendo gusto” nello stare con il Signore, nel rendere più buona la propria vita, nel prendersi cura di quella degli altri.
Quindi è chiaro quanto ci aspetta nel prossimo anno associativo: un anno caratterizzato dall’attenzione alla vita delle persone (perchè l’AC ci fa da sempre un regalo immenso: “Il Dono Grande di Persone Speciali): e di queste vogliamo prenderci cura, degli uomini e delle donne del nostro tempo attraverso la cura delle relazioni, della loro vita spirituale, una vita spirituale che sia in grado di animare la passione verso l’impegno per il mondo, di generare relazioni nuove; PRIMA LA PERSONA, ricordandoci sempre che per accorciare le distanze con tutti dobbiamo preoccuparci, più che delle parole, dei gesti.
Generare è il verbo che accompagnerà il prossimo anno associativo, un verbo che impegna perché significa fare proprio l’atteggiamento materno di chi non si limita a dare inizio alla vita ma compie il proprio mandato iniziando alla vita.
Prendiamo esempio, anche in questo, da Papa Francesco.
Con tanta gratitudine per il vostro generoso servizio,
Edoardo